Alto Adige, 21 ottobre 2024 – Climate Action South Tyrol, Kampagne MahlZeit, Heimatpflegeverband Südtirol, OEW-Organizzazione per Un mondo solidale criticano la decisione della Giunta provinciale di investire, tramite l’IDM, 750.000 Euro nella commercializzazione dello speck a livello mondiale, decisione in netto contrasto con gli obiettivi dell’Alto Adige per la tutela del clima.
Negli ultimi decenni la produzione e la commercializzazione dello speck sono cambiate in modo radicale. Quello che un tempo era un alimento prodotto localmente, oggi è un prodotto di massa commercializzato in tutto il mondo. Secondo la Relazione agraria & forestale nel 2023 vennero allevati in provincia solo 4.100 maiali. Da questi si sarebbero potuti produrre al massimo 8.200 mezzene di speck, ma in realtà ne state prodotte 6,28 milioni. Ciò significa che nemmeno lo 0,2% dello speck altoatesino proviene da maiali allevati in Alto Adige. L’allevamento di massa e il lungo percorso di trasporto fino alla lavorazione contraddicono i principi di sostenibilità e regionalità e i nostri allevatori non traggono alcun profitto da questo tipo di produzione e commercializzazione.
La nutrizionista Silke Raffeiner, volontaria di Climate Action e della campagna MahlZeit, critica aspramente questo sviluppo: “L’idea originaria dello speck era quella di usare le risorse in modo oculato, portando a un consumo parsimonioso della carne. L’attuale politica di commercializzazione dello speck in tutto il mondo e l’obiettivo di aumentarne il consumo porta a un’inaccettabile emissione di anidride carbonica. Inoltre, circa il 60% della soia che viene somministrata ai maiali allevati per la produzione dello speck altoatesino proviene dall’America del Sud, dove per ottenere terreni agricoli vengono irrimediabilmente distrutte le foreste pluviali”. (Fonte: Joachim Raich, 2021)
Particolarmente allarmante è come l’agenzia di marketing altoatesina IDM promuova attivamente la commercializzazione dello speck, nonostante si sia ufficialmente impegnata nella protezione del clima. Nel suo programma annuale per il 2024, IDM si ha posto come obiettivo l’aumento generale del consumo di speck e l’accesso a nuovi mercati. Traguardi questi, in netta contraddizione con gli obiettivi di tutela del clima provinciali. Si ricorda a riguardo che nel Piano per il clima 2040 la provincia si è impegnata a ridurre il consumo di carne e a promuovere un’alimentazione a base vegetale nella ristorazione collettiva.
“È difficile capire perché la politica sostenga un progetto del genere stanziando tre quarti di milione di euro”, afferma Janin Höllrigl, cofondatrice di Climate Action South Tyrol. “Invece di ridurre il consumo di carne, lo si incentiva ulteriormente. Questo contraddice completamente gli sforzi di protezione del clima”.
Chiediamo quindi alla Giunta provinciale di esaminare a fondo le richieste di finanziamento per valutarne l’impatto sul clima e di cessare di sostenere progetti dannosi dal punto di vista climatico. Questa misura è già stata inserita nel piano per il clima: “Ci chiediamo quando finalmente inizierà l’attuazione vera e propria e quelli che fino ad ora sono solo obiettivi saranno concretizzati in una legge vincolante sul clima”, afferma Claudia Plaikner di Heimatpflegeverband. I firmatari sostengono inoltre la necessità di riformare la struttura dell’IDM per garantire che i suoi obiettivi siano in linea con gli obiettivi provinciali di protezione del clima. Già nel 2022 è stata approvata dal Consiglio provinciale la proposta di riforma dell’IDM, ma finora non si è intravisto alcun segno di attuazione. I 750.000 Euro per il Consorzio Tutela Speck Alto Adige sono un’ulteriore prova del fatto che i numerosi discorsi della Giunta provinciale rimangono spesso parole al vento e che la volontà della società, che nei sondaggi condotti da Eurac e Astat, nonché attraverso il Consiglio dei Cittadini per il Clima e degli Stakeholder Forum per il Clima, si è espressa chiaramente a favore di una maggiore protezione del clima, continua a essere ignorata e subordinata agli interessi privati delle lobbies.
Climate Action South Tyrol, Kampagne MahlZeit, OEW-Organisation für Eine solidarische Welt, Heimatpflegeverband Südtirol
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